Il topicida ha la morte nel nome: uccide il topo e altri animali non target, con tutte le nefaste conseguenze già elencate.
Nella grafica abbiamo evidenziato il ciclo di inquinamento dei pesticidi/topicidi una volta immessi nell’ambiente, e si tratta di molte centinaia di migliaia di tonnellate ogni anno, che:
- Sono assorbiti dalle piante
- Penetrano nelle radici tramite l’acqua, aderiscono alle particelle del suolo e vengono degradate dall’ossidazione dei batteri e dall’idrolisi
- Inquinano le falde acquifere. L’acqua inquinata di superfice confluisce in laghi e fiumi e poi si riversa nel mare.
- Per l’azione del sole vengono vaporizzati nell’atmosfera, degradati dai raggi UV e quindi precipitati sulla terra e sui mari, attraverso la pioggia.
I topicidi sono fortemente inquinanti per l’ambiente e se n’è accorto da tempo anche il legislatore.
Secondo le nuove normative europee, si possono vendere al consumatore finale solo se il suo principio attivo è minore dello 0,003%, le altre devono essere utilizzate da operatori professionali addestrati e possono essere usate solo contro i ratti ed i topi non oltre 35 giorni di trattamento, solo all’interno ed attorno agli edifici dentro scatole di plastica, chiamate “stazioni di avvelenamento” perché l’uso permanente di esche rappresenta un rischio per gli animali non bersaglio.
La migliore difesa è la prevenzione
ScappaTopo con la prevenzione della sua barriera invisibile repellente, risolve il problema, in maniera nuova ed efficace, perché non uccidendo nessuno, non spinge i topi ad avviare un programma genetico per immunizzarsi dal veleno. Senza veleni ScappaTopo ottiene il risultato voluto: liberare le aree trattate dalle loro sgradita presenza.
Esistono molti tipi di topicidi, esche avvelenate con vari sapori attrattivi (cioccolato, frutta, pesce, etc.), in vari formati granaglie, blocchi paraffinati, polveri, liquidi, schiume o gel. Sono tutti molto pericolosi per l’uomo, l’ambiente e gli animali domestici e selvatici, infatti devono avere questi pittogrammi di pericolo sulla confezione:
- H360D Può nuocere al feto
- H372/H373 Provoca/potrebbe provocare danni agli organi (sangue) in caso di esposizione prolungata o ripetuta.
I topicidi si dividono in:
- Topicidi acuti
- Topicidi sub-acuti
- Topicidi anticoagulanti
TOPICIDI ACUTI
Topici acuti, o fulminanti, in grado di provocare la morte dei roditori nel giro di poche ore e con una sola ingestione, ma sono tossici e nella quasi totalità privi di antidoti. La loro pericolosità, in caso di ingestione accidentale da parte di animali domestici e persino dell’uomo, è molto elevata. I topi, associando la morte come conseguenza immediata all’ingestione dell’esca, hanno oramai sviluppato, per quasi tutte queste sostanze, una consolidata resistenza oppure accertata diffidenza. Come si è detto il topo è sempre molto diffidente quando mangia qualcosa di nuovo, e se ingerisce un quantitativo non letale di esca, svilupperà facilmente la resistenza a quel veleno e soprattutto, poiché lo ha fatto star stato male, non lo mangerà più.
I topicidi acuti sono tutte sostanze che limitate se non escluse dalla commercializzazione per la loro elevata tossicità dal nuovo Regolamento della Comunità Europea in materia di Biocidi 528/12.
Ecco alcune delle sostanze e le loro azioni letali:
- ALFACLORALOSIO: Narcotico, causa la morte dei topi per ipotermia.
- ALFACLORIDINA: Sterilizzante per ratti, non per topi. Provoca lesioni nelle cellule epiteliali, impedendo il trasporto degli spermatozoi. E’ scarsamente appetibile.
- ANTU (Alpha-naphtyl-thiourea): Causa la morte in 2/4 ore dall’assunzione, provocando edema polmonare e difficoltà respiratori.
- FOSFURO DI ZINCO: Polvere molto velenosa priva di antidoto. Colpisce lo stomaco.
- NORMORBIDE: Non funziona coi topi, solo coi ratti ed ha un’azione tossica sull’apparato circolatorio, agisce da vasocostrittore. Uno dei sintomi sono gli arti che tendono a sbiancare.
- SCILLA ROSSA e SCILLIROSIDE: Agisce sul cuore provocando convulsioni, paralisi e quindi morte. Rischi di avvelenamento per uomini ed animali non bersaglio.
- SODIO MONOFLUOROACETATO e SODIO FLUORACETAMIDE: Prodotti non registrati in Italia, causano la morte per arresto cardiaco negli erbivori e per blocco respiratorio nei carnivori. Molto tossico per i cani.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Per molte di queste sostanze non esiste antidoto.
- In caso di dosi sub-letali, i topi sviluppano diffidenza e conseguente resistenza.
- Devono essere utilizzati solo da personale specializzato ed adeguatamente formato, e con precise garanzie di sicurezza.
- Molte di queste sostanze sono di bassa appetibilità per i topi.
- Molti altri animali non bersaglio (domestici o selvatici) possono subirne gravi conseguenze.
- Alcune sostanze potrebbero avere anche un’azione cancerogena.
- Si sono riscontrati numerosi casi di avvelenamento accidentali di animali domestici, soprattutto di cani e gatti.
- Non possono essere utilizzati in presenza di derrate alimentari.
- Da escludere l’uso in presenza di bambini piccoli.
- I topi muoiono lentamente nel corso di diversi giorni e le loro carcasse non sono facilmente rintracciabili.
Si raccomanda in caso di contatto accidentale con una di queste sostanze di ricorrere alle cure mediche, con la massima sollecitudine.
Naturalmente a differenza dei topici acuti, ScappaTopo npon presenta effetti collaterali per l’utilizzatore e per gli animali domestici, libera dalle fastidiose carcasse e da pericolose malattie trasmesse dai topi vivi o morti, ed impedisce che il cibo sia contaminato dai loro escrementi.
TOPICIDI SUB-ACUTI
Topicidi sub-acuti uccidono il topo nell’arco di alcuni giorni anche se ha ingerito una sola dose di veleno. Causano un’alterazione della funzione digestiva. Però negli animali che li hanno mangiati, si ingenera anoressia, creando in loro resistenza. Molte di queste sostanze sono state limitate ed in alcuni casi escluse dalla commercializzazione per la loro elevata tossicità dal nuovo Regolamento della Comunità Europea in materia di Biocidi 528/12.
Eccone alcuni, con le loro azioni letali e criticità:
- ERGOCALCIFEROLO (Vitamina D2) e COLECALCIFEROLO (Vitamina D3) stimolano l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino, causando la morte per calcificazione dei reni e delle arterie. La morte nei topi sopraggiunge dopo alcuni giorni a seguito di gravi e prolungate sofferenze: sono perciò considerati veleni il cui uso è definito disumano.
- BROMETALINA: la morte sopraggiunge per blocco della respirazione, causando tremori, convulsioni, e paralisi degli arti posteriori.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Per alcune di queste sostanze non esiste antidoto.
- In caso di dosi sub-letali, i topi sviluppano diffidenza e conseguente resistenza.
- Devono essere utilizzati solo da personale specializzato ed adeguatamente formato, e con precise garanzie di sicurezza.
- Molte di queste sostanze sono di bassa appetibilità per i topi.
- Molti altri animali non bersaglio (domestici o selvatici) possono subirne gravi conseguenze.
- Alcune sostanze potrebbero avere anche un’azione cancerogena.
- Si sono riscontrati numerosi casi di avvelenamento accidentali di animali domestici, soprattutto di cani e gatti.
- Non possono essere utilizzati in presenza di derrate alimentari.
- Da escludere l’uso in presenza di bambini piccoli.
- I topi muoiono lentamente nel corso di diversi giorni e le loro carcasse non sono facilmente rintracciabili.
TOPICIDI ANTICOAGULANTI
Topicidi anticoaugulanti, sono a tutt’oggi i topicidi più usati. Necessitano, per provocare il decesso, di una o più ingestioni e comunque di un tempo molto più lungo, durante il quale gli animali colpiti continuano ad essere attivi.
La scoperta degli anticoagulanti è avvenuta per caso. Nel 1922 studiando una malattia che decimava il bestiame, si scoprì che era la Cumarina a causare le forti emorragie. Nel 1952 fu immesso sul mercato il primo rodenticida anticoagulante, il Warfarin, che ebbe presto una diffusione planetaria.
In tutto il mondo si sono verificati importanti fenomeni di resistenza ai principi attivi delle sostanze anticoagulanti, soprattutto a quelle di prima generazione. La prima volta fu notato in Scozia nel 1958, e da allora la resistenza è stata trasmessa geneticamente agli altri individui.
In caso di resistenza agli anticoagulanti, se si trattano i roditori in modo inadeguato, per esempio piazzando quantitativi di esche sub-letali con insufficiente principio attivo letale. si può contribuire involontariamente ad estendere le forme di resistenza, rafforzando gli individui geneticamente resistenti, oppure si può creare il preoccupante fenomeno della RESISTENZA incrociata, cioè rendere i topi resistenti a più di un principio attivo.
I Topicidi anticoagulanti agiscono sui fattori della coagulazione del sangue che richiedono la presenza della vitamina K, che è anche l’antidoto usato in caso di ingestione accidentale. In condizioni normali, il formarsi di emorragie dovute a fragilità capillare è un fenomeno frequente, al quale l’organismo fa fronte grazie alla coagulazione. Negli individui intossicati, invece, l’azione riparatrice della vitamina K è completamente inibita e l’organismo resta vittima di numerose e diffuse emorragie interne, che diventano mortali in 3/10 giorni. Oltre che per via orale, gli anticoagulanti sono estremamente tossici anche in caso di contatto con la pelle, o per inalazione e sono assai persistenti sul suolo.
Ecco un elenco di alcune delle sostanze con le loro azioni letali:
Anticoagulanti di prima generazione
Gli anticoagulanti di prima generazione richiedono che l’animale si nutra a più riprese dell’esca affinché il principio attivo possa accumularsi nel fegato per causarne la morte. Ciò ha portato, nel caso di consumo di quantitativi sub-letali, alla comparsa di ceppi di roditori immuni a queste sostanze.
- CHLOROPHACINONE: Poco appetibile, soprattutto per il topo domestico. Si sono riscontrati casi di resistenza.
- COUMACLORO: Di tossicità elevata ma di scarsa appetibilità nei riguardi del topo domestico.
- COUMATETRALYL: Si sono riscontrati casi di resistenza anche di resistenza incrociata con il Warfarin. Ha effetti rilevanti sui pesci ed è solubile nelle acque.
- DIPHACINONE: Molto usato soprattutto negli Stati Uniti. È meno efficace contro il topo domestico.
- PINDONE (PIVAL): Sono riscontrati casi di resistenza.
- WARFARIN: Poco efficace sul topo domestico. Sono stati riscontrati molti casi di resistenza. Scarsa appetibilità. Per essere letale il topo deve mangiare più volte le esche.
Anticoagulanti di seconda generazione
In seguito alla comparsa, sin dal 1958 di animali resistenti agli anticoagulanti di prima generazione, è stata necessaria, nei decenni successivi, la sintesi di composti sempre più potenti ed efficaci anche dopo la sola ingestione di piccole quantità. Gli anticoagulanti di seconda generazione sono attualmente i più usati nella lotta contro i roditori.
- BROMADIOLONE: È tra i rodenticidi più usati al mondo, anche se sono stati segnalati casi di resistenza. Basta una sola ingestione per uccidere i roditori. Può causare la morte involontaria dei predatori dei topi.
- BRODIFACOUM: È largamente utilizzato; la sua eleva tossicità lo rende uno dei più potenti tra gli anticoagulanti in vendita. In Gran Bretagna ne è vietato l’uso nelle aree esterne degli edifici per la sua potenziale tossicità per gli animali non bersaglio
- DIFENACOUM: È tra i rodenticidi più usati al mondo, anche se si sono presentati casi di resistenza, soprattutto nel topo domestico. Non molto appetibile.
- DIFETHIALONE: È uno degli ultimi nati fra gli anticoagulanti, è considerato il precursore di una nuova famiglia di principi attivi; i benzotiopiranoni. Pericoloso per le specie non bersaglio.
- FLOCOUMAFEN: Anticoagulante molto potente, ma molto pericoloso nei confronti di altri animali non bersaglio, soprattutto per i cani. Meno efficace nei confronti del topo domestico.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Per alcune di queste sostanze non esiste antidoto.
- In caso di dosi sub-letali, i topi sviluppano diffidenza e conseguente resistenza.
- Devono essere utilizzati solo da personale specializzato ed adeguatamente formato, e con precise garanzie di sicurezza.
- Molte di queste sostanze sono di bassa appetibilità per i topi.
- Molti altri animali non bersaglio (domestici o selvatici) possono subirne gravi conseguenze.
- Alcune sostanze potrebbero avere anche un’azione cancerogena.
- Si sono riscontrati numerosi casi di avvelenamento accidentali di animali domestici, soprattutto di cani e gatti.
- Non possono essere utilizzati in presenza di derrate alimentari.
- Da escludere l’uso in presenza di bambini piccoli.
- I topi muoiono lentamente nel corso di diversi giorni e le loro carcasse non sono facilmente rintracciabili.
Naturalmente ScappaTopo non causa effetti indesiderati agli animali domestici, a differenza degli anticoagulanti.
Usando con regolarità ScappaTopo non si vedranno topi mai più in giro, a differenza di quanto avviene coi topicidi, che lasciano il topo libero di scorrazzare indisturbato per giorni dentro casa, nel frattempo che il veleno faccia effetto, ScappaTopo crea istantaneamente una barriera protettiva che blocca l’ingresso del topo e lo tiene lontano da casa tua.