Gli uomini hanno mangiato i topi sin dall’era preistorica, ed ancora in alcuni paesi africani e nelle aree rurali del Sudest asiatico vengono considerati un piatto prelibato, perché ricco di proteine. La caccia e il consumo di topi sono profondamente radicati nei costumi e nelle tradizioni del popolo Tumbuka della Zambia rurale orientale.
In occidente sono animali nocivi
In quasi tutte le culture occidentali topi e ratti sono considerati animali nocivi ed infetti, propagatori della peste oppure animali da compagnia, in entrambi i casi non sono adatti a diventare alimenti. Vengono altresì usati come cibo per serpenti, rettili e predatori, anche se in Germania e nel Regno Unito questa pratica è proibita dalla legge.
Storicamente topi e ratti sono stati consumati come cibo, durante periodi di carestia o nei lunghi assedi in molte città europee. I Ghiri venivano allevati per essere consumati nell’Antica Roma, ed erano considerati cibo raffinato e molto apprezzato sulle ricche mense dei signori. Venivano allevati nei Gliraria, grandi giare in terracotta bucherellata per far passare l’aria, con all’interno dei piccoli cunicoli per consentire agli animali di muoversi.
In Francia, ratti allevati nelle osterie della Gironda, venivano cucinati al fuoco del legno delle botti e mangiati con il nome di entrecôte dei vinai. La nutrie, sono cacciate o allevate per essere mangiate in molti stati degli USA. In molti paesi asiatici le arvicole campagnole sono consumate regolarmente.
Manipolare e mangiare ratti e topi, comporta il rischio di contrarre la leptospirosi.
In Indonesia, talvolta, topi appena nati, vengono trangugiati vivi dai marinai per la credenza che possano infondere forza al corpo.
Il liquore di topi è un tradizionale “tonico della salute” cinese, molto comune e facile da trovare nei negozi di medicina tradizionale. I topini ancora vivi, inseriti in una bottiglia di vino di riso, sono lasciati macerare per diversi mesi, prima di poter servire il liquore.
Sempre in Cina un piatto chiamato “San Zhi Er” (Tre Urli) viene servito nelle bettole o come cibo da strada. Il piatto è a base di piccoli topi vivi appena nati, ancora ciechi e nudi. Si chiama “Tre urli” perché i topolini squittiscono la prima volta quando vengono afferrati dai bastoncini, la seconda volta quando vengono immersi nella salsa e la terza volta quando vengono addentati!
I topi del riso
In Cambogia i ratti sono considerati cibo prelibato. A Phnom Penh quando finisce la stagione della raccolta del riso nel mese di giugno e luglio inizia la caccia ai topi di campi di riso. Infatti vi è una differenza fondamentale fra i ratti di campo (fonte di alimentazione biologica) ed i ratti urbani (portatori di malattie) considerati inadatti per la pentola di cottura. La carne del topo dei campi di riso, invece è squisita dal “buon sapore di maiale” e poi è sana perché “I topi mangiano solo radici e riso”. In una notte sin possono catturare fino a 25kg di ratti, che vengono poi rivenduti freschi al mercato il giorno dopo, con ottimi profitti.