Un topo, guardando da un buco che c’era nella parete, vide un contadino e sua moglie che stavano aprendo un pacchetto. Pensò a cosa potesse contenere e restò terrorizzato quando vide che dentro il pacchetto c’era una trappola per topi.
Corse subito nel cortile della fattoria per avvisare tutti: “C’è una trappola per topi in casa, c’è una trappola per topi in casa!”
La gallina che stava raspando in cerca di cibo, alzò la testa e disse: “Scusi, signor topo, io capisco che è un grande problema per voi topi, ma a me che sono una gallina non dovrebbe succedere niente, quindi le chiedo di non importunarmi.”
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Nei topi il Dna sopravvive quattro giorni dopo la morte, secondo lo studio del prof. Peter Noble dell’Università di Washington a Seattle. Molti geni continuano a funzionare, a prescindere dalla morte, come se questo evento definitivo, non facesse ultimare immediatamente tutti i processi interni ad un corpo, che possono proseguire anche per alcune ore o addirittura per giorni.
La notizia davvero straordinaria, può spalancare nuovi scenari nel campo dei trapianti, perché consentirebbe di migliorare le tecniche di conservazione degli organi destinati ai trapianti. Secondo altre voci, invece, la notizia potrebbe rivelarsi un ottimo strumento di indagine per la medicina legale