Topicidi
Il topicida ha la morte nel nome: uccide il topo, con tutte le nefaste conseguenze già elencate.
Nella grafica abbiamo evidenziato il ciclo di inquinamento dei pesticidi/topicidi una volta immessi nell’ambiente, e si tratta di molte centinaia di migliaia di tonnellate ogni anno:
- Assorbiti dalle piante
- Penetrano nelle radici tramite l’acqua, aderiscono alle particelle del suolo e vengono degradate dall’ossidazione dei batteri e dall’idrolisi
- Inquinano le falde acquifere.
- L’acqua inquinata di superfice confluisce in laghi e fiumi e poi si riversa nel mare.
- Per l’azione del sole vengono vaporizzati nell’atmosfera, degradati dai raggi UV e quindi precipitati sulla terra e sui mari, attraverso la pioggia.
I topicidi sono fortemente inquinanti per l’ambiente e se è ne accorto anche il legislatore.
Secondo le nuove normative europee, le esche topicide che contengono 0,005 grammi di principio attivo (veleno) possono essere autorizzate per l’uso SOLO da parte di operatori professionali addestrati, e possono essere usate solo contro i ratti ed i topi non oltre le 5 settimane di trattamento, perché l’uso permanente di esche rappresenta un rischio per gli animali non bersaglio.
Questo tipo di topicidi dal 1/3/2018 SONO VIETATI PER LA VENDITA AL PUBBLICO.
La migliore difesa è la prevenzione.
ScappaTopo con la prevenzione della sua barriera invisibile repellente, risolve il problema, in maniera nuova ed efficace, perché non uccidendo nessuno, non spinge i topi ad avviare un programma genetico per immunizzarsi dal veleno. Senza veleni ScappaTopo ottiene il risultato voluto: liberare le aree trattate dalle loro sgradita presenza.
Esistono molti tipi di topicidi, esche avvelenate con vari sapori attrattivi (cioccolato, frutta, pesce, etc.), in vari formati granaglie, blocchi paraffinati, polveri, liquidi, schiume o gel.
I topicidi si dividono in:
- Topicidi acuti
- Topicidi sub-acuti
- Topicidi cronici o anticoagulanti
- Topicidi non anticoagulanti
TOPICIDI ACUTI
Topici acuti, o fulminanti, in grado di provocare la morte dei roditori nel giro di poche ore e con una sola ingestione, ma sono tossici e nella quasi totalità privi di antidoti. La loro pericolosità, in caso di ingestione accidentale da parte di animali domestici e persino dell’uomo, è molto elevata.
I topi, associando la morte come conseguenza immediata all’ingestione dell’esca, hanno oramai sviluppato, per quasi tutte queste sostanze, una consolidata resistenza oppure accertata diffidenza.
Come si è detto il topo è sempre molto diffidente quando mangia qualcosa di nuovo, e se ingerisce un quantitativo non letale di esca, svilupperà facilmente la resistenza a quel veleno e soprattutto, poiché lo ha fatto star stato male, non lo mangerà più.
I topicidi acuti sono tutte sostanze che limitate se non escluse dalla commercializzazione per la loro elevata tossicità dal nuovo Regolamento della Comunità Europea in materia di Biocidi 528/12. (LINK)
Ecco alcune delle sostanze e le loro azioni letali:
- ALFACLORALOSIO:Narcotico, causa la morte dei topi per ipotermia.
- ALFACLORIDINA:Sterilizzante per ratti, non per topi. Provoca lesioni nelle cellule epiteliali, impedendo il trasporto degli spermatozoi. E’ scarsamente appetibile.
- ANTU (Alpha-naphtyl-thiourea):Causa la morte in 2/4 ore dall’assunzione, provocando edema polmonare e difficoltà respiratorie.
- FOSFURO DI ZINCO:Polvere molto velenosa priva di antidoto. Colpisce lo stomaco.
- NORMORBIDE:Non funziona coi topi, solo coi ratti ed ha un’azione tossica sull’apparato circolatorio, agisce da vasocostrittore. Uno dei sintomi sono gli arti che tendono a sbiancare.
- SCILLA ROSSA e SCILLIROSIDE: Agisce sul cuore provocando convulsioni, paralisi e quindi morte. Rischi di avvelenamento per uomini ed animali non bersaglio.
- SODIO MONOFLUOROACETATO e SODIO FLUORACETAMIDE: Prodotti non registrati in Italia, causano la morte per arresto cardiaco negli erbivori e per blocco respiratorio nei carnivori. Molto tossico per i cani.
Altri tipi di Rodenticidi Acuti:
Molti di questi elementi sono stati abbandonati da tempo o ne è stato proibito l’uso come topicidi:
- ARSENICO: è tossico per l’uomo ed è una sostanza proibita.
- CRIMIDINA: è molto tossica per i mammiferi, agisce sul sistema nervoso centrale.
- FOSFORO: è molto tossico per l’ambiente.
- SOLFATO di TALLIO: è dannoso per l’intestino, il sistema nervoso e respiratorio ed inquina facilmente le acque e il terreno.
- STRICNINA: agisce molto rapidamente sul sistema nervoso centrale, è proibita in Italia come topicida, ma purtroppo viene ancora usata illegalmente per uccidere cani, volpi, lupi ed altri animali.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Per molte di queste sostanze non esiste antidoto.
- In caso di dosi sub-letali, i topi sviluppano diffidenza e conseguente resistenza.
- Devono essere utilizzati solo da personale specializzato ed adeguatamente formato, e con precise garanzie di sicurezza.
- Molte di queste sostanze sono di bassa appetibilità per i topi.
- Molti altri animali non bersaglio (domestici o selvatici) possono subirne gravi conseguenze.
- Alcune sostanze potrebbero avere anche un’azione cancerogena.
- Si sono riscontrati numerosi casi di avvelenamento accidentali di animali domestici, soprattutto di cani e gatti.
- Non possono essere utilizzati in presenza di derrate alimentari.
- Da escludere l’uso in presenza di bambini piccoli.
- I topi muoiono lentamente nel corso di diversi giorni e le loro carcasse non sono facilmente rintracciabili.
Si raccomanda in caso di contatto accidentale con una di queste sostanze di ricorrere alle cure mediche, con la massima sollecitudine.
Naturalmente a differenza dei topici acuti, ScappaTopo non presenta effetti collaterali per l’utilizzatore e per gli animali domestici, libera dalle fastidiose carcasse e da pericolose malattie trasmesse dai topi vivi o morti, ed impedisce che il cibo sia contaminato dai loro escrementi.
TOPICIDI SUB-ACUTI
Topicidi sub-acuti uccidono il topo nell’arco di alcuni giorni anche se ha ingerito una sola dose di veleno.
Causano un’alterazione della funzione digestiva. Però negli animali che li hanno mangiati, si ingenera anoressia, creando in loro resistenza.
Molte di queste sostanze sono state limitate ed in alcuni casi escluse dalla commercializzazione per la loro elevata tossicità dal nuovo Regolamento della Comunità Europea in materia di Biocidi 528/12.
Eccone alcuni, con le loro azioni letali e criticità:
- VITAMINA D2 e COLECALCIFEROLO (Vitamina D3) stimolano l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino, causando la morte per calcificazione dei reni e delle arterie. La morte nei topi sopraggiunge dopo alcuni giorni a seguito di gravi e prolungate sofferenze: sono perciò considerati veleni il cui uso è definito disumano.
- BROMETALINA: la morte sopraggiunge per blocco della respirazione, causando tremori, convulsioni, e paralisi degli arti posteriori.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Per alcune di queste sostanze non esiste antidoto.
- In caso di dosi sub-letali, i topi sviluppano diffidenza e conseguente resistenza.
- Devono essere utilizzati solo da personale specializzato ed adeguatamente formato, e con precise garanzie di sicurezza.
- Molte di queste sostanze sono di bassa appetibilità per i topi.
- Molti altri animali non bersaglio (domestici o selvatici) possono subirne gravi conseguenze.
- Alcune sostanze potrebbero avere anche un’azione cancerogena.
- Si sono riscontrati numerosi casi di avvelenamento accidentali di animali domestici, soprattutto di cani e gatti.
- Non possono essere utilizzati in presenza di derrate alimentari.
- Da escludere l’uso in presenza di bambini piccoli.
- I topi muoiono lentamente nel corso di diversi giorni e le loro carcasse non sono facilmente rintracciabili.
TOPICIDI CRONICI – ANTICOAGULANTI
Topicidi Cronici – Anticoaugulanti, sono a tutt’oggi i rodenticidi più usati. Necessitano, per provocare il decesso, di una o più ingestioni e comunque di un tempo molto più lungo, durante il quale gli animali colpiti continuano ad essere attivi.
La scoperta degli anticoagulanti è avvenuta per caso. Nel 1922 studiando una malattia che decimava il bestiame, si scoprì che era la Cumarina a causare le forti emorragie. Nel 1952 fu immesso sul mercato il primo rodenticida anticoagulante, il Warfarin, che ebbe presto una diffusione planetaria.
In tutto il mondo si sono verificati importanti fenomeni di resistenza (LINK) ai principi attivi delle sostanze anticoagulanti, soprattutto a quelle di prima generazione. La prima volta fu notato in Scozia nel 1958, e da allora la resistenza è stata trasmessa geneticamente agli altri individui.
In caso di resistenza agli anticoagulanti, se si trattano i roditori in modo inadeguato, per esempio piazzando quantitativi di esche sub-letali con insufficiente principio attivo letale (come è richiesto dalla normativa europea dal 01/03/2018 per la vendita al pubblico, non si deve superare lo 0,003% di principio), si può contribuire involontariamente ad estendere le forme di resistenza, rafforzando gli individui geneticamenente resistenti, oppure si può creare il preoccupante fenomeno della RESISTENZA incrociata, cioè rendere i topi resistenti a più di un principio attivo.
I Rodenticidi cronici agiscono sui fattori della coagulazione del sangue che richiedono la presenza della vitamina K, che è anche l’antidoto usato in caso di ingestione accidentale. In condizioni normali, il formarsi di emorragie dovute a fragilità capillare è un fenomeno frequente, al quale l’organismo fa fronte grazie alla coagulazione.
Negli individui intossicati, invece, l’azione riparatrice della vitamina K è completamente inibita e l’organismo resta vittima di numerose e diffuse emorragie interne, che diventano mortali in 3/10 giorni. Oltre che per via orale, gli anticoagulanti sono estremamente tossici anche in caso di contatto con la pelle, o per inalazione e sono assai persistenti sul suolo.
Ecco un elenco di alcune delle sostanze con le loro azioni letali:
Anticoagulanti di prima generazione
Gli anticoagulanti di prima generazione richiedono che l’animale si nutra a più riprese dell’esca affinché il principio attivo possa accumularsi nel fegato per causarne la morte. Ciò ha portato, nel caso di consumo di quantitativi sub-letali, alla comparsa di ceppi di roditori immuni a queste sostanze.
- CHLOROPHACINONE: Poco appetibile, soprattutto per il topo domestico. Si sono riscontrati casi di resistenza.
- COUMACLORO: Di tossicità elevata ma di scarsa appetibilità nei riguardi del topo domestico.
- COUMATETRALYL: Si sono riscontrati casi di resistenza anche di resistenza incrociata con il Wafarin. Ha effetti rilevanti sui pesci ed è solubile nelle acque.
- DIPHACINONE: Molto usato soprattutto negli Stati Uniti. È meno efficace contro il topo domestico.
- PINDONE (PIVAL): Sono riscontrati casi di resistenza.
- WAFARIN: Poco efficace sul topo domestico. Sono stati riscontrati molti casi di resistenza. Scarsa appetibilità. Per essere letale il topo deve mangiare più volte le esche.
Anticoagulanti di seconda generazione
In seguito alla comparsa, sin dal 1958 di animali resistenti agli anticoagulanti di prima generazione, è stata necessaria, negli anni 80’ e 90’, la sintesi di composti sempre più potenti ed efficaci anche dopo la sola ingestione di piccole quantità. Gli anticoagulanti di seconda generazione sono attualmente i più usati nella lotta contro i roditori.
- BROMADIOLONE: È tra i rodenticidi più usati al mondo, anche se sono stati segnalati casi di resistenza. Basta una sola ingestione per uccidere i roditori. Può causare la morte involontaria dei predatori dei topi.
- BRODIFACOUM: È largamente utilizzato; la sua eleva tossicità lo rende uno dei più potenti tra gli anticoagulanti in vendita. In Gran Bretagna ne è vietato l’uso nelle aree esterne degli edifici per la sua potenziale tossicità per gli animali non bersaglio.
- DIFENACOUM: È tra i rodenticidi più usati al mondo, anche se si sono presentati casi di resistenza, soprattutto nel topo domestico. Non molto appetibile.
- DIFETHIALONE: È uno degli ultimi nati fra gli anticoagulanti, è considerato il precursore di una nuova famiglia di principi attivi; i benzotiopiranoni. Pericoloso per le specie non bersaglio.
- FLOCOUMAFEN: Anticoagulante molto potente, ma molto pericoloso nei confronti di altri animali non bersaglio, soprattutto per i cani. Meno efficace nei confronti del topo domestico.
Molti anticoagulanti di prima e seconda generazione sono utilizzati all’interno di SCHIUME, che si applicano nei punti di passaggio abituali o di ingresso dei topi/ratti. La schiuma velenosa si attacca al loro pelo e il topo, nella sua attività quotidiana di pulizia (grooming) la assume. Naturalmente queste schiume, spesso di colori molto brillanti, possono essere rilasciate dal pelo, in tutti i luoghi di passaggio dei topi, con possibilità di essere ingerite da bambini ed animali domestici; senza considerare che i principi attivi utilizzati, hanno già creato resistenza nei roditori, e quindi spesso inefficaci.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Per molte di queste sostanze non esiste antidoto.
- In caso di dosi sub-letali, i topi sviluppano diffidenza e conseguente resistenza.
- Devono essere utilizzati solo da personale specializzato ed adeguatamente formato, e con precise garanzie di sicurezza.
- Molte di queste sostanze sono di bassa appetibilità per i topi.
- Molti altri animali non bersaglio (domestici o selvatici) possono subirne gravi conseguenze.
- Alcune sostanze potrebbero avere anche un’azione cancerogena.
- Si sono riscontrati numerosi casi di avvelenamento accidentali di animali domestici, soprattutto di cani e gatti.
- Non possono essere utilizzati in presenza di derrate alimentari.
- Da escludere l’uso in presenza di bambini piccoli.
- I topi muoiono lentamente nel corso di diversi giorni e le loro carcasse non sono facilmente rintracciabili.
Naturalmente ScappaTopo non causa effetti indesiderati agli animali domestici, a differenza degli anticoagulanti.
Usando con regolarità ScappaTopo non si vedranno topi mai più in giro, a differenza di quanto avviene coi topicidi, che lasciano il topo libero di scorrazzare indisturbato per giorni dentro casa, nel frattempo che il veleno faccia effetto, ScappaTopo crea istantaneamente una barriera protettiva che blocca l’ingresso del topo e lo tiene lontano da casa tua.
Pre-trattamento con esche attraenti non avvelenate (prebaiting) consiste nel piazzare per un certo numero di giorni, esche attraenti non avvelenate (del tutto simili a quelle avvelenate) in modo da superare la diffidenza dei topi. Una volta che i topi mangiano regolarmente l’esca, senza nessuna conseguenza per loro si metterà in campo quella avvelenata per sterminarli. Questo è un processo piuttosto lungo, che lascia nel frattempo i topi indisturbati di agire all’interno dell’area trattata per molti giorni, con tutte le conseguenze già citate.
TOPICIDI NON ANTICOAGULANTI a base di Alfa-Cellulosa potenziata o gesso
Sono gli ultimi entrati nel mercato in fatto di rodenticidi, di cosiddetta origine “naturale”, infatti sono ricavati da un tipo modificato di cellulosa del granoturco, con aggiunta di melassa e grano, oppure addittura dal gesso.
Questi topicidi basano la loro efficacia sul fatto che nei roditori l’intestino cieco riveste un ruolo molto importante per l’assorbimento dell’acqua. Dopo l’ingestione, l’esca ricopre con una pellicola i villi intestinali del topo, che non potendo vomitare, non riesce a liberarsene. I villi “plastificati” non consentono più l’assorbimento dell’acqua, e si avvia un processo di disidratazione che ha come conseguenza l’addensamento del sangue e il collasso circolatorio. Il topo muore di sete in 5/7 giorni.
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- L’esca non deve venire a contatto con l’umidità, in quando la cellulosa l’assorbe perdendo efficacia e deve sempre essere maneggiata con guanti perché i topi diffidano dai prodotti toccati dall’uomo.
- Test di laboratori, effettuati da diverse Università e centri di ricerche internazionali, stimano che nessuno di questi topicidi anticoagulant-free sono efficaci nel controllo di ratti e topi.
Naturalmente ScappaTopo è rivoluzionario nel suo approccio e nella sua soluzione al problema….
ScappaTopo è più innovativo di qualsiasi topicida cosiddetto “naturale”, perché non uccide il topo e ne evita tutte le conseguenze negative.
LE ESCHE “PLACEBO” O “TRACCIANTI”
Le esche placebo o di monitoraggio, non contengono principi attivi tossici, ma solamente granaglie o altre sostanze appetibili ed attrattive per i topi/ratti. NON causa la morte dei topi e viene utilizzata solo per monitorarne la presenza. Una volta accertata la presenza di infestazione si passa poi all’esca rodenticida.
Le esche placebo possono anche essere addizionate con prodotti traccianti, che si illuminano di colori brillanti se esposti ad una lampada a luce ultravioletta, in questo modo si può determinare il percorso prescelto dai roditori, la razza, le aree di nidificazione e il numero di individui presenti in un dato ambiente
ALCUNE DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE:
- Le esche placebo attirano i topi all’interno dei locali dove sono posizionate, e si trasformano in un comodo e gustoso pasto per i roditori, con la non rara eventualità di aumentarne il numero.
- L’esca deve sempre essere maneggiata con guanti perché i topi diffidano dai prodotti toccati dall’uomo.