Top Time Gennaio 2015
Fa parte di quella ristretta aristocrazia degli esperti che conoscono tutti i segreti del denaro, giacché producono macchinari per il controllo dell’autenticità delle banconote e, al tempo stesso, sono in grado di suggerire metodologie sempre all’avanguardia per evitare che i soldi siano falsificabili. Carla Delfino, siciliana della bellissima Siracusa, ha il fiuto per l’innovazione e, da buona imprenditrice, si guarda intorno alla ricerca di nicchie di mercato dove esiste una forte richiesta inesaudita da altri.
Vicepresidente nazionale dell’AIDDA, l’Associazione che concentra e allea l’eccellenza delle imprese italiane al femminile, guidata dalla torinese Franca Audisio, Carla ha una particolarità: fa la collezione di premi, conferitile per l’innovatività dei business in cui si applica.
“Sono finalista per l’Europa al Premio Cartier ‘Women Initiative Awards 2014’, prestigioso riconoscimento che valorizza l’impatto sociale e innovativo delle imprese guidate da donne ubicate in tutto il mondo. E’ la prima volta che, nella storia del Premio (che è annuale ed è ormai giunto alla sua ottava edizione, ndr) che viene selezionata un’imprenditrice italiana. La mia candidatura nasce da una indicazione del BIC Lazio, che mi ha segnalato la possibilità di presentare la domanda, per i lati assolutamente nuovi del prodotto che ho sviluppato, con un impatto sociale rivoluzionario”.
In che consiste questo suo prodotto?
“Si chiama Scappatopo: ne detengo il brevetto ed è un repellente a base di oli essenziali ed estratti naturali assorbiti su granuli di mais. La sua efficacia è stata scientificamente testata dalle Università ‘La Sapienza’ di Roma e ‘Federico II’ di Napoli e, sul campo, da molte ditte di tutela ambientale. Voglio fare una premessa. Le città e i luoghi ameni in campagna patiscono l’assedio dei topi. Finora si è reagito seminando i cosiddetti topicidi, i quali, paradossalmente, hanno sortito l’effetto antitetico di rafforzare le colonie murine e la loro resistenza ai veleni. Non dimentichiamo che noi esseri umani condividiamo con i topi, ancor più che con le scimmie, il 99,9% del nostro patrimonio
genetico, tant’è che tutti gli esperimenti scientifici vengono condotti sui topi, proprio perché tutto quello che funziona per loro è efficace anche per noi umani. Lo so, sembra un accostamento ‘eretico’ accostare Cartier ai topi, ma la Giuria, fra 1.900 imprenditrici candidate di tutto il mondo – mentre ora siamo due finaliste per l’Europa – ha voluto sottolineare, selezionandomi, l’impatto sociale che la mia invenzione ha a livello globale.
Sull’argomento voglio rivelarle un particolare curioso: proprio i topi hanno fatto perdere il classico british aplomb al Principe William, l’anno scorso. E’ andato su tutte le furie quando ha scoperto, nel garage della residenza di campagna, la sua adorata moto Ducati
resa inservibile dai cavi rosicchiati dai topi. Cari gli costarono quei roditori: seimila sterline di danni”.
Come mai ha avuto questa intuizione? Lei è una biologa?
“Sono una storica dell’arte, specializzata in arte medievale, innamorata delle sfide. L’idea mi è venuta ascoltando le lamentele di alcuni clienti di Sandro Bianconi, colui che, poi, sarebbe diventato il mio socio in questa intrapresa. Si trattava di grandi aziende di distribuzione elettrica e telefonica che, consapevoli della pericolosità e inefficacia dei topicidi, erano alla ricerca di una soluzione ecologica valida e innovativa. La mia abitudine all’approfondimento – sono anch’io un topo, ma da biblioteca – mi ha portato a studiare
il mercato, i prodotti esistenti e mi ha fatto rendere conto che non esisteva nulla che, come ‘Scappatopo’ (la cui formula, all’epoca, era ancora tutta da creare), fosse in grado di attaccare tutti i sensi dell’animale, spingendolo all’innata reazione di fuga e di naturale
contenimento del territorio infestato. D’altronde, la lotta esasperata dell’uomo contro i topi, intrapresa massicciamente negli ultimi 50 anni con l’uso degli anti-coagulanti, ha solo prodotto un aumento esponenziale della popolazione di tali animali nocivi, portatori
di più di 35 malattie, alcune delle quali letali: da un rapporto di 2 topi per ogni essere umano, siamo arrivati a 12/15 topi per ogni persona. A Roma, sui 3milioni di abitanti, ci sono, dunque, almeno 40 milioni di topi. La loro reazione ‘intelligente’ alla lotta senza quartiere col veleno li mitridatizza e ne fa moltiplicare la prolificità”.
Dunque, un prodotto che unisce l’utilità sociale, la ricerca e lo sviluppo, senza intaccare l’ambiente. E i Premi?
“Nel 2013 ho avuto un primo riconoscimento alla mia carriera d’imprenditrice col premio ‘Capitani dell’Anno 2013’, conferitomi alla GNAM insieme al Capitano per antonomasia, Francesco Totti ed a grandi imprenditori come Salini, Gentilini, Salumi Fiorucci.
Quest’anno, invece, per ‘Scappatopo’ sono stata insignita dalla Regione Lazio, col Premio ‘Donna Forza 8’; dalla Camera di Commercio di Roma, in qualità di azienda più innovativa nel settore Industria e dall’Associazione degli Industriali di Salerno col Premio ‘Up Start’ per la Green Economy”.